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ENVIRONMENT AND OLD LANDSCAPE

BENVENUTI NEL BLOG DI TERREALTE.ORG DEDICATO AL PAESAGGIO - QUI TROVERETE UNA RACCOLTA DI FOTO SUL PAESAGGIO ITALIANO ANTICO (ARCHEOLOGIA DEL PAESAGGIO E BOTANICA) IN PARTICOLARE SULLE VITI MARITATE (OLD LANDSCAPE )

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mercoledì 22 marzo 2017

ANCORA SULLA VITE MARITATA : LOMBARDIA E CAMPANIA






UN TESTO INTERESSANTE SUL PAESAGGIO AGRARIO
FONTE: ESTRATTO DA QUADERNI ISPRA 5/2013
FRUTTI DIMENTICATI E BIODIVERSITA’ RECUPERATA
CASO DI STUDIO: LOMBARDIA
2.2 Il paesaggio agrario e le tecniche colturali tradizionali

Stella Agostini, Vanna Forconi, Sergio Guidi, Leopoldo Tommasi, Massimo Raimondi



La pianura padana

Il paesaggio della pianura lombarda cambia in relazione alle regioni agrarie determinate dal tipo di suolo e dalla presenza di acqua. Nell’alta pianura asciutta, dove la permeabilità dei suoli fino al XIX secolo ha frenato lo sviluppo dell’agricoltura, il paesaggio è caratterizzato dalla presenza delle ‘groane’ e della brughiera, con prati naturali, boschi di latifoglie e di conifere, e dagli impianti di gelsi impiegati per l’allevamento del baco da seta. Una rete irrigatoria di rogge e canali che si estende per 40.000 km segna il paesaggio della bassa pianura irrigua e l’acqua diventa l’elemento predominante nelle risaie della Lomellina. Nella fascia dei fontanili, la presenza delle risorgive ha consentito lo sviluppo delle marcite. La marcita è una speciale coltura pratense perenne tipica della pianura lombarda sulla quale viene praticata l’irrigazione a gravità anche durante l’inverno freddo e piovoso utilizzando le acque risorgenti, provenienti da falde acquifere poco profonde caratterizzate da una temperatura mai inferiore ai 10 °C. In pratica si tratta di un prato irriguo termoregolato che permette la crescita continua di foraggio durante tutto l’anno, ragion per cui la regione lombarda è così ricca di allevamenti zootecnici e di produzioni tipiche di formaggi e latticini. Oggi purtroppo la pratica della marcita, congeniale all’allevamento dei bovini da latte, è in forte disuso. Un altro paesaggio significativo è quello delle valli fluviali del Ticino, del Sesia e del Pò, caratterizzato dalla presenza delle lanche, di zone umide e di garzaie.
Caratteristica sistemazione idraulico-agraria della Pianura Padana è la piantata che ha origine nella metà del XV secolo quando iniziò il recupero di spazi agrari abbandonati e inselvatichiti tramite dissodamenti e bonifiche. Dal Cinquecento in poi i testi agronomici indicano le norme e le regole per una buona dotazione arborea per il podere e per l’annessa coltura della vite. Questo cambiamento innesca un processo di profonda riorganizzazione agronomica, sociale e produttiva che, in Lombardia e in altre zone limitrofe, modella e definisce la piantata lombarda e la ricca rete di acque naturali e artificiali intorno ai campi come paesaggio agrario, e le cascine come modello di insediamento rurale.
La piantata lombarda consisteva in una striscia di suolo larga circa 4-6 metri posta tra due campi vicini e tracciata attraverso l’apertura di due solchi acquai per mezzo dell’aratro. I campi sono di forma rettangolare larghi circa 30-35 metri e lunghi 80- 100 metri. La piantumazione di filari di alberi sulla piantata aveva molteplici scopi: gli alberi di alto fusto fornivano legname; gli alberi da frutto (meli, pruni, ciliegi, noccioli, nespoli ecc.) erano un’importante risorsa alimentare; i filari di piante come salici e gelsi servivano per la realizzazione di cesti e utensili; le siepi monovarietali (biancospini, prugnoli, rose arbustive) segnavano i confini; le fasce arboreo-arbustive, ricche di essenze spontanee, avevano lo scopo di mantenere salde le rive dei canali; i filari di olmi, aceri campestri e gelsi servivano da tutori per la vite.
Tra le diverse tipologie di piantata, la vite maritata è forse la più antica e consisteva nella coltivazione di filari di alberi con la funzione di tutori per la vite, i cui tralci crescevano in alto tra gli alberi permettendo ai grappoli la massima insolazione.

Oggi il paesaggio agrario è profondamente cambiato per la forte azione antropica dell’uomo; le cascine, però, restano ancora a testimonianza di un’agricoltura tradizionale che ha saputo utilizzare al meglio le risorse di questo territorio. Per non disperdere questo patrimonio paesaggistico, di storia e di cultura, la Regione Lombardia promuove l’attività agricola in numerosi parchi regionali. Un esempio è il Parco Agricolo Sud Milano una realtà importante che si estende su una vasta area a semicerchio lungo il perimetro sud della provincia di Milano. Il parco è nato con lo scopo di proteggere e valorizzare la vocazione agricola di questo territorio e di tutelare ambiente e paesaggio. Fu istituito nel 1990, attualmente è gestito dalla Provincia di Milano e la sua superficie comprende ben 61 Comuni. Il suo territorio è ricco di nuclei rurali e cascine ma anche di presenze monumentali come le abbazie di Chiaravalle (Cistercense), di Mirasole e Viboldone (Umiliati), i castelli viscontei di Binasco, Cusago e Melegnano, oltre a quelli di Cassino Scanasio (Trecento), Locate Triulzi e Peschiera Borromeo (Quattrocento), Buccinasco e Macconago (Cinquecento), Rocca Brivio (Seicento).
Prealpi e Alpi lombarde: il paesaggio della vite e del castagno Nella fascia prealpina lombarda la coltivazione della vite ha un ruolo importante testimoniato dalla produzione vinicola di questa regione, con punte di eccellenza sia nei vini bianchi sia in quelli rossi. Ormai la maggior parte dei vitigni antichi è stata sostituita da quelli più moderni e produttivi, sebbene qualche antica varietà sia rimasta, soprattutto nelle piccole aziende che producono vini locali per l’autoconsumo.
Le iniziative per promuovere le produzioni vitivinicole in questo territorio sono state numerose. La Lombardia infatti è una delle prime regioni italiane ad aver sviluppato le ‘Strade del vino’, cioè itinerari che hanno l'obiettivo di valorizzare e promuovere prodotti enogastronomici tipici e di qualità. Le strade del vino sono facilmente individuabili attraverso una segnaletica stradale uniformata per tutto il territorio ed il turista potrà visitare cantine, aziende, agriturismi, enoteche ed osterie che tengono alti i requisiti dei prodotti tipici lombardi. Numerosi sono anche i consorzi di tutela a difesa dei vini lombardi come il Consorzio di Tutela Vini DOC Garda Classico, Consorzio di Tutela Vini di Valtellina, Consorzio per la Tutela del Franciacorta, Consorzio Produttori del Vino Maroggia, Consorzio Tutela Lugana DOC, Consorzio Tutela Oltrepò Pavese, Consorzio Tutela Valcalepio, Consorzio Volontario Vino DOC San Colombano.
Il paesaggio agro-forestale tradizionale della zona del castagno è la selva castanile (castagneto da frutto), riconosciuta anche dal Catasto Italiano e dalla L.R. n. 5 del 20 luglio 2007 e definita da una copertura forestale rada che lascia filtrare luce sufficiente per la crescita di erba al suolo. In Lombardia le selve castanili sono presenti soprattutto nelle Prealpi e in particolare nell’alto Lario, Val Camonica, Valtellina, Val Chiavenna e Val Trompia.


SULLA VITE MARITATA MOLTO IMPORTANTE PER LA BIBLIOGRAFIA E I RIFERIMENTI ANCHE ICONOGRAFICI IL TESTO DI MARIA ANTONIETTA ACETO :

LA RAPPRESENTAZIONE DELLA VITE MARITATA: ALCUNE RECENTI IDENTIFICAZIONI
IN rIVISTA DI TERRA DI LAVORO, BOLLETTINO DELL'ARCHIVIO DI STATO DI CASERTA, ANNO XI, N. 1, APRILE 2016

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