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ENVIRONMENT AND OLD LANDSCAPE

BENVENUTI NEL BLOG DI TERREALTE.ORG DEDICATO AL PAESAGGIO - QUI TROVERETE UNA RACCOLTA DI FOTO SUL PAESAGGIO ITALIANO ANTICO (ARCHEOLOGIA DEL PAESAGGIO E BOTANICA) IN PARTICOLARE SULLE VITI MARITATE (OLD LANDSCAPE )

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venerdì 24 marzo 2017

NUOVI CONTRIBUTI DA FERDINANDO ALTERIO










FOTO ALTERIO 2017


UNA ROVERELLA FOTOGRAFATA DA FERDINANDO ALTERIO NELLA VALLE DI COMINO IN PROVINCIA DI FROSINONE
PROPRIETA' PRIVATA

PER VEDERE ALTRE FOTO DELL'AMICO FERDINANDO:


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FOTO FERDINANDO LTERIO 2017
Zeus e Dioniso-  Secolare quercia e vecchio vigneto a pergola , nel comune di Vicalvi in Val Comino FR


VECCHIE VITI SEGNALATE DA FERDINANDO ALTERIO


 Castel di Sasso , Caserta 
 Vitigno di Pallagrello








VITIGNO IGNOTO A
Cerasuolo  frazione di Filignano

mercoledì 22 marzo 2017

ANCORA SULLA VITE MARITATA : LOMBARDIA E CAMPANIA






UN TESTO INTERESSANTE SUL PAESAGGIO AGRARIO
FONTE: ESTRATTO DA QUADERNI ISPRA 5/2013
FRUTTI DIMENTICATI E BIODIVERSITA’ RECUPERATA
CASO DI STUDIO: LOMBARDIA
2.2 Il paesaggio agrario e le tecniche colturali tradizionali

Stella Agostini, Vanna Forconi, Sergio Guidi, Leopoldo Tommasi, Massimo Raimondi



La pianura padana

Il paesaggio della pianura lombarda cambia in relazione alle regioni agrarie determinate dal tipo di suolo e dalla presenza di acqua. Nell’alta pianura asciutta, dove la permeabilità dei suoli fino al XIX secolo ha frenato lo sviluppo dell’agricoltura, il paesaggio è caratterizzato dalla presenza delle ‘groane’ e della brughiera, con prati naturali, boschi di latifoglie e di conifere, e dagli impianti di gelsi impiegati per l’allevamento del baco da seta. Una rete irrigatoria di rogge e canali che si estende per 40.000 km segna il paesaggio della bassa pianura irrigua e l’acqua diventa l’elemento predominante nelle risaie della Lomellina. Nella fascia dei fontanili, la presenza delle risorgive ha consentito lo sviluppo delle marcite. La marcita è una speciale coltura pratense perenne tipica della pianura lombarda sulla quale viene praticata l’irrigazione a gravità anche durante l’inverno freddo e piovoso utilizzando le acque risorgenti, provenienti da falde acquifere poco profonde caratterizzate da una temperatura mai inferiore ai 10 °C. In pratica si tratta di un prato irriguo termoregolato che permette la crescita continua di foraggio durante tutto l’anno, ragion per cui la regione lombarda è così ricca di allevamenti zootecnici e di produzioni tipiche di formaggi e latticini. Oggi purtroppo la pratica della marcita, congeniale all’allevamento dei bovini da latte, è in forte disuso. Un altro paesaggio significativo è quello delle valli fluviali del Ticino, del Sesia e del Pò, caratterizzato dalla presenza delle lanche, di zone umide e di garzaie.
Caratteristica sistemazione idraulico-agraria della Pianura Padana è la piantata che ha origine nella metà del XV secolo quando iniziò il recupero di spazi agrari abbandonati e inselvatichiti tramite dissodamenti e bonifiche. Dal Cinquecento in poi i testi agronomici indicano le norme e le regole per una buona dotazione arborea per il podere e per l’annessa coltura della vite. Questo cambiamento innesca un processo di profonda riorganizzazione agronomica, sociale e produttiva che, in Lombardia e in altre zone limitrofe, modella e definisce la piantata lombarda e la ricca rete di acque naturali e artificiali intorno ai campi come paesaggio agrario, e le cascine come modello di insediamento rurale.
La piantata lombarda consisteva in una striscia di suolo larga circa 4-6 metri posta tra due campi vicini e tracciata attraverso l’apertura di due solchi acquai per mezzo dell’aratro. I campi sono di forma rettangolare larghi circa 30-35 metri e lunghi 80- 100 metri. La piantumazione di filari di alberi sulla piantata aveva molteplici scopi: gli alberi di alto fusto fornivano legname; gli alberi da frutto (meli, pruni, ciliegi, noccioli, nespoli ecc.) erano un’importante risorsa alimentare; i filari di piante come salici e gelsi servivano per la realizzazione di cesti e utensili; le siepi monovarietali (biancospini, prugnoli, rose arbustive) segnavano i confini; le fasce arboreo-arbustive, ricche di essenze spontanee, avevano lo scopo di mantenere salde le rive dei canali; i filari di olmi, aceri campestri e gelsi servivano da tutori per la vite.
Tra le diverse tipologie di piantata, la vite maritata è forse la più antica e consisteva nella coltivazione di filari di alberi con la funzione di tutori per la vite, i cui tralci crescevano in alto tra gli alberi permettendo ai grappoli la massima insolazione.

Oggi il paesaggio agrario è profondamente cambiato per la forte azione antropica dell’uomo; le cascine, però, restano ancora a testimonianza di un’agricoltura tradizionale che ha saputo utilizzare al meglio le risorse di questo territorio. Per non disperdere questo patrimonio paesaggistico, di storia e di cultura, la Regione Lombardia promuove l’attività agricola in numerosi parchi regionali. Un esempio è il Parco Agricolo Sud Milano una realtà importante che si estende su una vasta area a semicerchio lungo il perimetro sud della provincia di Milano. Il parco è nato con lo scopo di proteggere e valorizzare la vocazione agricola di questo territorio e di tutelare ambiente e paesaggio. Fu istituito nel 1990, attualmente è gestito dalla Provincia di Milano e la sua superficie comprende ben 61 Comuni. Il suo territorio è ricco di nuclei rurali e cascine ma anche di presenze monumentali come le abbazie di Chiaravalle (Cistercense), di Mirasole e Viboldone (Umiliati), i castelli viscontei di Binasco, Cusago e Melegnano, oltre a quelli di Cassino Scanasio (Trecento), Locate Triulzi e Peschiera Borromeo (Quattrocento), Buccinasco e Macconago (Cinquecento), Rocca Brivio (Seicento).
Prealpi e Alpi lombarde: il paesaggio della vite e del castagno Nella fascia prealpina lombarda la coltivazione della vite ha un ruolo importante testimoniato dalla produzione vinicola di questa regione, con punte di eccellenza sia nei vini bianchi sia in quelli rossi. Ormai la maggior parte dei vitigni antichi è stata sostituita da quelli più moderni e produttivi, sebbene qualche antica varietà sia rimasta, soprattutto nelle piccole aziende che producono vini locali per l’autoconsumo.
Le iniziative per promuovere le produzioni vitivinicole in questo territorio sono state numerose. La Lombardia infatti è una delle prime regioni italiane ad aver sviluppato le ‘Strade del vino’, cioè itinerari che hanno l'obiettivo di valorizzare e promuovere prodotti enogastronomici tipici e di qualità. Le strade del vino sono facilmente individuabili attraverso una segnaletica stradale uniformata per tutto il territorio ed il turista potrà visitare cantine, aziende, agriturismi, enoteche ed osterie che tengono alti i requisiti dei prodotti tipici lombardi. Numerosi sono anche i consorzi di tutela a difesa dei vini lombardi come il Consorzio di Tutela Vini DOC Garda Classico, Consorzio di Tutela Vini di Valtellina, Consorzio per la Tutela del Franciacorta, Consorzio Produttori del Vino Maroggia, Consorzio Tutela Lugana DOC, Consorzio Tutela Oltrepò Pavese, Consorzio Tutela Valcalepio, Consorzio Volontario Vino DOC San Colombano.
Il paesaggio agro-forestale tradizionale della zona del castagno è la selva castanile (castagneto da frutto), riconosciuta anche dal Catasto Italiano e dalla L.R. n. 5 del 20 luglio 2007 e definita da una copertura forestale rada che lascia filtrare luce sufficiente per la crescita di erba al suolo. In Lombardia le selve castanili sono presenti soprattutto nelle Prealpi e in particolare nell’alto Lario, Val Camonica, Valtellina, Val Chiavenna e Val Trompia.


SULLA VITE MARITATA MOLTO IMPORTANTE PER LA BIBLIOGRAFIA E I RIFERIMENTI ANCHE ICONOGRAFICI IL TESTO DI MARIA ANTONIETTA ACETO :

LA RAPPRESENTAZIONE DELLA VITE MARITATA: ALCUNE RECENTI IDENTIFICAZIONI
IN rIVISTA DI TERRA DI LAVORO, BOLLETTINO DELL'ARCHIVIO DI STATO DI CASERTA, ANNO XI, N. 1, APRILE 2016

NOTIZIE DALLE REGIONI: ALBERI MONUMENTALI, BOSCHI VETUSTI E AGRICOLTORI CUSTODI - ABRUZZO, PUGLIA, LUCANIA, SICILIA


PATRIARCHI ARBOREI

 PATRIARCHI ARBOREI

ULIVO SECOLARE

NOTIZIE PESCATE NELLA RETE



DUE APPLICAZIONI PER ALBERI MONUMENTALI
PUGLIA


AppOLEA, l'app per il censimento degli ulivi monumentali
La Regione Puglia tutela e valorizza gli alberi di ulivo monumentali, anche isolati, in virtù della loro funzione produttiva, di difesa ecologica e idrogeologica nonché quali elementi peculiari e caratterizzanti della storia, della cultura e del paesaggio regionale. 
Il Servizio Ecologia della Regione Puglia ha predisposto una APP, in attuazione della LR 14 del 2007, unica nel suo genere in Europa, che consente di conoscere il patrimonio ulivetato regionale ad oggi censito, rappresentando un utile strumento per gli addetti ai lavori e per qualunque “fruitore consapevole” delle bellezze del nostro paesaggio.
“AppOLEA”, - nome ideato sia per la derivazione latina dal nome “ulivo”, sia per l’assonanza con “Apulia” - svolge una duplice funzione consentendo di mettere in atto le seguenti operazioni:

Consultazione della mappa, con rilevazione della posizione attuale, nella quale sono riportate le piante già censite con possibilità di visualizzare le foto e le corrispondenti schede anagrafiche.
Segnalazione finalizzata al censimento degli alberi di ulivo monumentali attraverso la compilazione “user-friendly” di una scheda anagrafica.

“AppOLEA” è reperibile gratuitamente negli store iOS, Android e Windows Mobile e, per Android e Windows mobile, anche ai seguenti link:

Per richiedere i codici di autenticazione, compilare e trasmettere il seguente modulo al seguente 
link
           
Data: Mar, 22 Settembre 2015 @ 13:03 
Categoria: 
News 


APPLICAZIONE PER PATRIARCHI ARBOREI SICILIA

C’è un nuovo modo di scoprire l’immenso patrimonio naturalistico e stupirsi della varietà di alberi e specie racchiuse nel Parco dei Monti Sicani: arriva l’Applicazione gratuita per smartphone “I Patriarchi Verdi dei Monti Sicani” disponibile per Android nel Market di Google Play. Immersi in uno degli innumerevoli  percorsi verdi della riserva, o comodamente a casa vostra, potrete  visualizzare sul vostro telefonino tutti gli alberi monumentali censiti dal Centro nel “Parco dei Monti Sicani”, e accedere ai dati di ogni singola pianta: nome scientifico, nome comune, età, diametro, altezza, note e curiosità.
Dopo una lunga opera di catalogazione degli alberi monumentali vegetanti all’interno o limitrofi ai confini dell’area del Parco dei Monti Sicani, sono stati individuati 21 “patriarchi verdi”, differenti per età, dimensioni, forma, portamento e rarità botanica, nonché per il loro legame con i miti, le leggende, le tradizioni locali, il paesaggio circostante.
Scaricando l’applicazione – sviluppata dal Centro di educazione ambientale Sicani di Bivona – l’utente avrà la possibilità di sfruttare tre  funzioni: il comando “Scan Qr code” che dà la possibilità di scannerizzare il qr -code presente nella segnaletica dell’albero e così accedere ai dati del Patriarca Verde; il comando “Mappa”, con cui è possibile visualizzare la pianta su Google Maps; Il comando “Naviga” che attiverà il navigatore del dispositivo e condurrà fino a destinazione.
Basta una semplice App, per vedere con i propri occhi gli alberi monumentali della Sicilia, tra esemplari di entità indigene, selvatiche o coltivate da antica data, appartenenti ai generi Olea, Prunus, Pyrus, Quercus, Celtis, Pinus e Populus, che vegetano nell’ambito di formazioni forestali a differente grado di naturalità o “relitti’ all’interno degli agroecosistemi tradizionali siciliani.

Uno strumento agevole e veloce che ben dimostra come l’interesse e la valorizzazione del territorio passa anche attraverso le strategie innovative maggiormente in voga: se si svela ai cittadini l’esistenza di bellezze naturalistiche apparentemente nascoste, ma molto più vicine di quanto si pensi, con buone probabilità aumenterà il numero dei curiosi, degli appassionati e dei sostenitori dell’ambiente.

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BOSCHI VETUSTI ABRUZZO

La Regione Abruzzo promuoverà ogni azione possibile per favorire  il processo di riconoscimento delle faggete vetuste abruzzesi come sito Unesco.

L’iniziativa è del consigliere regionale Lorenzo Berardinetti, primo firmatario e relatore del provvedimento, approvato con voto unanime dalla Commissione Agricoltura, volto a favorire il riconoscimento delle faggete del
parco come patrimonio Mondiale dell’umanità.
“E’ necessario garantire una maggiore tutela ad habitat secolari che ci garantiscono una qualità di vita molto alta e che fanno dell’Abruzzo la regione verde d’Europa. All’interno del parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise“, spiega Berardinetti, “sono stati individuati ben 5 nuclei di faggeta per una superficie complessiva di 937 ettari, ricadenti nei comuni di Villavallelonga, Lecce nei Marsi, Pescasseroli, Opi, siti che si
contraddistinguono per l’elevata naturalità, e per la collocazione geografica lungo il crinale principale dell’Appennino. Le faggete candidate a sito Unesco ospitano, inoltre, i faggi più antichi dell’emisfero settentrionale. Questo prestigioso riconoscimento sarà il primo per la Regione Abruzzo, che al momento non ha siti con tale rilevanza: favorirà la ricerca e la conservazione di azioni finalizzate alla diffusione della conoscenza e alla valorizzazione delle faggete vetuste messe in atto e programmate dal Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise ma ancor di più potrà accrescere il flusso turistico per la nostra Regione con enormi ricadute sul tessuto economico e sociale del territorio oltre che aprire nuovi scenari con possibilità di intercettare canali di finanziamento nazionali,
internazionali, comunitari e privati, nonché consentire l’implementazione di politiche territoriali inerenti il turismo”.

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AVVISO PUBBLICO PER AGRICOLTORI CUSTODI LUCANIA
SELEZIONE DI N. 12 AGRICOLTORI CUSTODI NEL PARCO NAZIONALE DEL POLLINO, VERSANTE LUCANO, PER IL PROGETTO PILOTA-DIMOSTRATIVO
“REALIZZAZIONE SITI DI CONSERVAZIONE DI VARIETA’ AUTOCTONE A RISCHIO DI ESTINZIONE DI NOCE, NOCCIOLO, MELOGRANO, PESCO, PERCOCO, ALBICOCCO, CASTAGNO, GELSO, LOTO E SEGALE”
Art. 1 Generalità
L’Alsia, nell’ambito del Programma annuale dei Servizi di Sviluppo Agricolo della Regione Basilicata ed in applicazione della determina dirigenziale n. 2016/00003 del 09/02/2016 bandisce una selezione per 15 agricoltori custodi (imprese agricole) ricadenti nel comprensorio del Parco Nazionale del Pollino - versante lucano interessati a realizzare un campo dimostrativo di conservazione della biodiversità agricola delle seguenti specie e varietà. Specie Varietà
Campi (n.)
Superficie campo (mq) Pesco Percoco Albicocco Pesco n.3 : pesco locale, pesco locale B, pesco percochino Percoco n.6: Percoco dei vigneti, percoco dei vigneti B, percoco dei vigneti C, percoco locale, pesco-percochino de vigneti, pesco locale . Albicocco n.4: albicocco locale, albicocco locale1, albicocco locale 1_2, albicocco locale 2.
2
1000 Noce Nocciolo Noce n.5 : noce dura, noce dura grande, noce dura rotonda, noce dura rotonda grande, noce maschera, nocione, noce tenera, noce tenera grande, noce rotonda tenera grande. Nocciolo n.9 : nocciolo allungato, nocciolo allungato grande, nocciolo allungato sanguinello, nocciolosferoidale, nocciolo sferoidale grande
2
1200 Melograno cotogno Melograno n.2: melograno locale, melograno acido. Cotogno n.2 : melo cotogno locale, pero cotogno locale. Loto n.4: loto locale, loto locale 1, loto locale2, loto locale 3.
2
1000 Olivo Olivo n.7 : olivo a fasulo, olivo bianco egiziano, Olivo amarena, olivo cipressino, olivo bianco, olivo dolce di Chiaromonte, olivo dolce o rosone.
2
1000 Castagno Castagno n.7 : castagno locale 1, castagno locale 2, castagno locale 3, castagno locale 4, castagno nserta 1,castagno nserta 2, castagno nserta 3
2
1000
2
Gelso Gelso n.33 : gelso bianco, gelso bianco grosso, gelso bianco rosa, gelso bianco rosa1, gelso bianco sferico, gelso nero, gelso nero a mora, gelso nero a mora1, gelso nero fico, gelso nero violaceo, gelso nero1
2
1000 Segale “iermana”
3
3000
Art.2 Finalità
La finalità del presente avviso pubblico è di implementare l'attività di conservazione delle specie e delle varietà censite nel Parco Nazionale del Pollino attraverso il coinvolgimento di agricoltori custodi (imprese agricole) che conservino in situ le risorse genetiche locali .
Art. 3 Partecipanti
L’avviso pubblico è riservato, per le specie frutticole, alle imprese agricole ricadenti nel versante lucano del Parco Nazionale del Pollino ed in particolare nei comuni di Rotonda, Castelluccio Inferiore, Castelluccio Superiore, Viggianello, Latronico, San Severino lucano, Episcopia, Chiaromonte, Francavilla in Sinni, Senise, Teana, Fardella, Carbone, Castronuovo S.A., Calvera, San Paolo Albanese, San Costantino Albanese, Noepoli, Terranova del Pollino, Cersosimo, e per le specie erbacee (segale) alle imprese ricadenti nei comuni sopra riportati aumentati dei comuni di Lagonegro, Lauria, Trecchina, Rivelo, Nemoli e Maratea ed in possesso dei seguenti requisiti oggettivi di base:
1. Coltivatore diretto o imprenditore agricolo;
2. Iscrizione alla Camera di Commercio Industria Artigianato ed Agricoltura della Provincia di Potenza;
Saranno quindi ammessi solo i partecipanti che soddisfano tutti e tre i requisiti oggettivi sopra riportati.
Art. 4 Condizioni di partecipazione
Gli imprenditori agricoli dovranno impegnarsi:
1. a realizzare un sito di conservazione per singola specie con le varietà indicate dal seguente bando;
2. ad osservare tutte le indicazioni di carattere tecnico-colturale che gli verranno impartite dal tecnico/divulgatore agricolo dell’Alsia incaricato per la realizzazione del sito di conservazione;
3. a fornire al tecnico/divulgatore agricolo responsabile della prova dimostrativa tutti i parametri tecnici ed economici relativi alla prova stessa e collaborare alla loro rilevazione;
4. a consentire presso il "sito di conservazione " visite guidate destinate a tecnici e/o operatori agricoli interessati accompagnati dal tecnico/divulgatore agricolo dell’Alsia;
5. a consentire il prelievo del materiale di propagazione ai tecnici dell’Alsia ;
6. a sottoscrivere un accordo di collaborazione per la realizzazione e gestione del sito di conservazione;
3
Art. 5 Modalità di presentazione della domanda
Gli interessati, a pena di esclusione, dovranno far pervenire la domanda di partecipazione, corredata di tutti gli allegati previsti dal presente Avviso Pubblico, entro le ore 13.00 del 13 maggio 2016 all’ALSIA – AASD Pollino di Rotonda, c.da Piano Incoronata snc – 85048 Rotonda (PZ), per posta o a mano, secondo il modello allegato al presente avviso pubblico (allegato 1).
Il modello di domanda può essere ritirato presso l’AASD Pollino di Rotonda, oppure essere scaricato direttamente dal sito internet dell’Agenzia all’indirizzo: www.alsia.it, sezione Bandi.
Art. 6 Criteri di valutazione e priorità
Le domande ammesse a partecipare in base ai requisiti riportati nel precedente art. 3, saranno valutate e quotate in base ai criteri di seguito riportati:
Criteri di valutazione
Punti
Titolari di sito di conservazione registrato in base all’art. 5 della Legge Regionale n°26/2008;
20
Presenza in azienda di ecotipi locali registrati nel repertorio regionale sezione vegetale
20
Superficie irrigua relativamente all’appezzamento da utilizzare per la realizzazione dell’impianto;
20
Titolare di azienda agrituristica o fattoria didattica iscritta nell’elenco regionale;
20
Azienda a conduzione biologica
20
A parità di punteggio sarà preferita la minore età anagrafica dell’imprenditore richiedente.
Art. 7 Graduatorie
La valutazione delle domande sarà effettuata da un Gruppo di Lavoro formato da funzionari dell’ALSIA che esaminerà le domande pervenute nei termini previsti dal precedente art. 5 e procederà alla stesura di una graduatoria provvisoria.
Nel caso di richieste eccedenti a quelle disponibili per alcune specie ed inferiori per altre, saranno possibile ridistribuire tra i facenti richiesta i campi dimostrativi “siti di conservazione” ancora da attribuire tra gli imprenditori agricoli in graduatoria.
Agli imprenditori inseriti nella graduatoria provvisoria sarà effettuata una visita preliminare dei tecnici dell’Alsia per valutare l’idoneità del sito di conservazione prima di avere l'autorizzazione all' impianto.
La graduatoria definitiva sarà approvata con atto dirigenziale
4
Subito dopo gli agricoltori custodi sottoscriveranno con l’Agenzia un Accordo di Collaborazione per la realizzazione del progetto oggetto del bando.
Art. 8 Partecipazione alle spese di impianto
A fronte della completa osservanza degli impegni di cui all’art. 4, e di una spesa diretta (acquisto di mezzi tecnici ed attrezzature) ed indiretta (lavoro proprio) prevista per singolo Campo dimostrativo “sito di conservazione” con relativo importo per la realizzazione del sito, l' Alsia rimborserà alle imprese agricole aderenti al progetto e che realizzeranno il campo di conservazione , un importo forfettario come previsto.
Per il riconoscimento delle spese effettuate e la liquidazione del rimborso spese forfettari, l’imprenditore agricolo provvederà a produrre apposita richiesta.
Il gruppo di lavoro dell’Alsia previsto dal progetto procederà all’istruttoria delle domande di rimborso spese e provvederà a produrre tutti gli atti necessari alla loro liquidazione e pagamento.
Art. 9 Pubblicità
Il presente bando viene pubblicato sul sito dell’Agenzia all’indirizzo www.alsia.it e, tramite manifesti, presso le sedi municipali dei Comuni di cui all’art. 3.
Matera, lì 08 marzo 2016
Il Dirigente Area
Sviluppo Agricolo Specialistici di Matera
f.to dott. Sergio Gallo
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NOTIZIE DALLA SICILIA



PESCATO NELLA RETE

FONTE: GIANCARLO COLOGGI
LA SICILIA 15 MARZO 2017


PREMIO PAESAGGIO ALLA VALLE DEI TEMPLI