PIANTE MOLTO INTERESSANTI A VILLA ALDOBRANDINI
E A VIA DEL QUIRINALE
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PIANTE MOLTO INTERESSANTI A VILLA ALDOBRANDINI
E A VIA DEL QUIRINALE
SIAMO A COPPITO UNA FRAZIONE DI AQUILA
CONVIENE ENTRARE DAL CANCELLO DI FRONTE AL CELEBRE RISTORANTE LE SALETTE
UN'ALBERATA MOLTO BELLA COSTITUITA DA ACERI
NON NE CONOSCO LA STORIA E' DA APPROFONDIRE
IL VIALE DOVEVA ESSERE L'ACCESSO PRINCIPALE MOLTO SCENOGRAFICHE ALLA VILLA / CASALE
DEI GIGOTTI, ORA IN RISTRUTTURAZIONE.
SIAMO DENTRO UN PARCO DI 8 ETTARI
DA UN BLOG TRAGGO LE SEGUENTI NOTIZIE:
"era un'antica tenuta agricola recintata risalente al XVI secolo (le cosiddette “terre chiuse”). Nel 1754 risulta di proprietà di don Pietro Ciavola, uno dei più grandi proprietari terrieri del circondario aquilano nel XVIII secolo, e passerà alla famiglia Gigotti verso la metà del 1800. La Murata era annessa al Palazzo di don Pietro (situato di fronte all'ingresso del Parco su via Ciavola allora inesistente). Il Casale e ospitava la stalla per i buoi , la stalla per i cavalli da sella e da carrozza, il pagliaio, la ferreria per la manutenzione degli attrezzi, la colombaia, i granai, la cantina, la neviera,“l'ara” selciata per trebbiare e battere i cereali, “l'asca” per pigiare l'uva e un torchio (ancora esistente) con vite in legno e trave ricavata da un unico tronco lungo 8 mt e diametro di 190 cm. Fino a quarant'anni fa la Murata era coltivata, soprattutto a frumento e vigneto.
Gli antichi proprietari, inoltre, per sopportare meglio la canicola, realizzarono un'area ricreativa, panoramica e fresca mettendo a dimora specie arboree sempreverdi, principalmente pino nero, pino silvestre e cedro. Nella zona sommitale, infatti, posta a sud-ovest, si estende un boschetto di conifere di circa due ettari. La scelta di piante sempreverdi, non autoctone, si prestava allo scopo meglio delle specie arboree autoctone caducifoglie quali la roverella, l’olmo e l’orniello. Una particolarità dell’area è rappresentata da un percorso antico alberato di aceri campestri, ora secolari, che dal Casale, attraverso una “galleria verde”, si conclude a sud con un'esedra a ridosso di un altro ingresso ora murato. La galleria,
realizzata con “innesti per approssimazione” tra i rami delle piante, è un esempio notevole di arte topiaria. Il persorso antico, carrozzabile, si dirama verso ovest e conduce sulla radura all’interno del boschetto ".
ALCUNE FOTO DI BEGLI ESEMPLARI
GUIDI
BELLE IMMAGINI DELLA
QUERCIA DI DONATO
A SCURCOLA MARSICANA
HA UNA CIRCONFERENZA DI 5,74 CM
NON E' IN OTTIMO STATO SI SCORGONO DELLE CAVITA'
NEL TRONCO
PIU' VOLTE DANNEGGIATA DA VANDALI
ED INCENDIATA
COMUNQUE E' ANCORA RIPRODUCIBILE
ABBIAMO PROVATO A PRENDERE DELLE TALEE
E DELLE PIANTINE FIGLIE
L'ETA' E' STATA VALUTATA DA UN ESPERTO FORESTALE
MARZILLI IN OLTRE 700 ANNI
E' QUASI IMPOSSIBILE RITRARLA TUTTA SENZA UN GRANDANGOLO
IMPONENTE
FORSE DI OLTRE 700 ANNI
SIAMO RIMASTI COLPITI
VIVAI NICOLINI CAPRANICA : STORIA DI UN INCONTRO SUGGESTIVO
INCONTRO NEI VIVAI NICOLINI DI CAPRANICA (VITERBO) CON UNA DELEGAZIONE DELL'ASSOCIAZIONE GRANDI PATRIARCHI. A volte si fanno incontri inaspettati e non programmati. Possono nascere alleanze e progetti comuni.
Abbiamo passeggiato negli splendidi viali dei vivai osservando alcune rilevanti cose: casali antichi, viali di cipressi, grossi esemplari arborei, antiche piante.
incontro inaspettato con una vite maritata vicino alle antiche cantine
VERSO UNA STRAORDINARIA QUERCIA DENOMINATA ALLELUIA
E' LEI
UN CEDRO DI PROPORZIONI MOLTO INTERESSANTI VICINO AD UNO SCAVO ARCHEOLOGICO ANTICO
UN PINO COMUNE ENORME E LONGEVO
GUIDI TENTA IMPRESA DIFFICILE: RECUPERO DI UNA PIANTA DA FRUTTO
VECCHIA E MARCESCENTE, SE RIUSCIRA' AVREMO I GEMELLI DELL'ALBERO CIOE' CON LO STESSO CORREDO GENETICO PERCHE' NON RIPRODOTTI DA SEME
IDEM
E' IMPRESA DIFFICILE
L'ALBERO E' DAVANTI AD UN BEL CASALE IN CUI FU GIRATA IN SUPER 8 DA NANNI MORETTI UNA PARODIA DEI PROMESSI SPOSI
RIUNIONE CON GLI AMICI DEI VIVAI NICOLINI
DA QUESTA INIZIATIVA POTREBBE NASCERE UNA COLLABORAZIONE AVVINCENTE
FRA LE ALTRE INIZIATIVE NEI VIVAI POTREBBE NASCERE UN NUCLEO DELLA COLLEZIONE NAZIONALE
DEI PATRIARCHI D'ITALIA
RACCOLTI E RIPRODOTTI DA SERGIO GUIDI E DALL'ASSOCIAZIONE GRANDI PATRIARCHI
SI TRATTA DI PIANTE, DA FRUTTO E FORESTALI A VOLTE
NON SOLO ANTICHE E RARE MA ANCHE ESTINTE
SI E' SVOLTA IN MONDOVISIONE LA CERIMONIA DI ACCENSIONE DEL PRESEPE
IN PIAZZA SAN PIETRO A ROMA
L'ASSOCIAZIONE GRANDI PATRIARCHI HA DONATO
LE TRE PIANTE FIGLIE CHE POTETE VEDERE QUI SOTTO
Il figlio del Faggio di San Francesco di Rivodutri (RI) La pianta molto è ben segnalata e tutelata come monumento naturale dalla regione Lazio ed è datata circa 250 anni, ma probabilmente può essere un pollone di una più vecchia ceppaia; una pianta stranissima che ha i rami a spirale e la leggenda racconta che San Francesco si sia rifugiato sotto la sua chioma durante un temporale, l’albero per meglio ripararlo lo ha avvolto tra i suoi rami che si sono spiralati.
La figlia della Quercia di Colli sul Velino (RI) la pianta madre è una bellissima quercia di quasi 5 metri di circonferenza, definita monumento naturale all’interno della Riserva Naturale Laghi Lungo Ripasottile. Vicino alla quercia si trovano le grotte di San Nicola e i resti della villa romana di Quinto Assio del I sec. a.C. per cui, oltre alla grande quercia, l’area è interessante anche sotto l’aspetto storico culturale.
Il figlio del Cerro di Cottanello (RI). La pianta madre è un patriarca di quasi 6 metri di circonferenza che vegeta in località I Prati e che ha una chioma ampia ed imponente. L’albero manifesta un grande vigore vegetativo e ogni anno produce ghiande in abbondanza che sono cibo prediletto dei cinghiali che qui abbondano.