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ENVIRONMENT AND OLD LANDSCAPE

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venerdì 16 gennaio 2015

OSSERVATORIO NAZIONALE PAESAGGIO RURALE - CRITERI E DEFINIZIONI



Decreto n. 17070 del 19 novembre 2012


ISTITUZIONE    DELL'OSSERVATORIO
NAZIONALE     DEL  PAESAGGIO   RURALE,  DELLE  PRATICHE   AGRICOLE  E CONOSCENZE  TRADIZIONALI: COSA E' IL PAESAGGIO RURALE


a)   «paesaggio  rurale tradizionale e di interesse storico»  indica porzioni di territorio classificato come rurale  e/o elementi lineari o puntuali,  che pur  continuando il loro processo   evolutivo   conservano   evidenti   testimonianze    della  loro  origine   e  della  loro storia,             mantenendo     un   ruolo    nella    società    e   nell'economia.      Essi    comprendono ordinamenti   colturali,   manufatti   ed nsediamenti,   di uso  agricolo,   forestale   e  pastorale, che mostrano  caratteristiche   di tradizionalità  o interesse  storico;
b)    «paesaggio   da  recuperare»   indica  un  paesaggio   rurale  tradizionale   e  di  interesse
storico  interessato   da  fenomeni   di  degrado  o  di  abbandono     per  il  quale  m  virtù  del particolare  valore  espresso  si rende opportuno  un intervento  di recupero;
e)    «pratiche   tradizionali»    indica   sistemi   complessi   basati   su  tecniche   ingegnose   e
diversificate,   basate   sulle  conoscenze   locali   espresse   dalla   civiltà   rurale,   che  hanno fornito   un  contributo    importante   alla  costruzione   ed  al  mantenimento    dei  paesaggi tradizionali  ad esse associati.  Esse rappresentano  il risultato  del continuo  adattamento  alle diverse   e  mutevoli   condizioni   storiche   ed  ambientali   del  paese,   fornendo   molteplici prodotti  e servizi,  contribuendo  alla qualità della vita delle popolazioni;
d)    «conoscenze   tradizionali»   indica  aspetti  immateriali   quali  forme  linguistiche,  valori
spirituali   e  culturali,   cerimonie   e  tradizioni   popolari,   fiabe  e  leggende,   conoscenze   e tecniche  pratiche,conoscenze      naturalistiche   e  ambientali   relative   alle  attività  agricole, forestali  e pastorali,  alle forme insediative  e alle forme di conduzione  agraria;
e)    «comunità»   indica  individui,   persone,   associazioni   ovvero   gruppi  organizzati   che
praticano,   valorizzano,     sostengono     trasmettono     di   generazione     in   generazione conoscenze   e pratiche  tradizionali  o attività  che costituiscono   parte  integrante  della  loro identità  culturale  in ambito  rurale;
f)    «Ministro»  indica  il Ministro  delle politiche  agricole  alimentari  e forestali;
g)    «Ministero»  indica  il Ministero  delle politiche  agricole  alimentari  e forestali;
h)    «Dipartimento»   indica  il Dipartimento  delle politiche  europee  e internazionali   e dello sviluppo  rurale del Ministero  delle politiche  agricole  alimentari  e forestali.



 :

e questi sono i criteri:


CRITERI PER LA CANDIDATURA DELLE AREE DEL REGISTRO NAZIONALE
DEL PAESAGGIO RURALE STORICO
CONSIDERAZIONI INTRODUTTIVE

Il registro nazionale dei paesaggi rurali storici è espressamente dedicato ai paesaggi rurali. Rispetto ai paesaggi e alle bellezze naturali, come definite dalla Legge 1497 del 1939, i paesaggi rurali storici fanno rifermento alla grande famiglia dei paesaggi culturali che il geografo americano Carl Sauer nel 1923 così definisce: “Il paesaggio culturale è creato attraverso la trasformazione di un paesaggio naturale operato da un gruppo culturale.
La cultura è lo strumento, l’ambiente naturale è il mezzo, il paesaggio culturale, è il risultato”.
A questa definizione, ma più propriamente per la storia del paesaggio agrario italiano, si affianca quella di Emilio Sereni del 1961: “..quella forma che l’uomo, nel corso ed ai fini delle sue attività produttive agricole, coscientemente e sistematicamente imprime al paesaggio naturale..”.
Più in generale , nel documento tematico sul paesaggio redatto per il PSN 2007-13, il paesaggio rurale, comprensivo degli aspetti agricoli, forestali, pastorali ed insediativi, è definito come il risultato dell’integrazione fra processi economici, sociali ed ambientali nello spazio e nel tempo.
Rispetto ad altre istituzioni internazionali rivolte alla tutela del paesaggio quali l’UNESCO WHL, ed anche i GIAHS della FAO, il registro nazionale del paesaggio rurale storico si caratterizza per mettere al centro i paesaggi creati dalle attività agricole, forestali e pastorali nel corso della storia. Questo li differenzia rispetto ai valori più genericamente definibili come culturali (vedi UNESCO categoria “Cultural Landscapes”) o naturalistici (vedi sempre UNESCO WHL, categoria “Natural Properties”) e le aree protette nazionali, incluse quelle della rete europea NATURA 2000.
Si tratta quindi di paesaggi che “sono presenti in un determinato territorio da lungo tempo, anche molti secoli, e che risultano stabilizzati, o evolvono molto lentamente.
Essi sono generalmente legati all'impiego di pratiche e tecniche caratterizzate da un ridotto impiego di energie sussidiarie esterne, sia in termini di meccanizzazione, irrigazione, che di concimazioni chimiche e di agrofarmaci, con la presenza di ordinamenti colturali caratterizzati da lunga persistenza storica e forti legami con i sistemi sociali ed economici locali che li hanno prodotti.
La loro presenza, o lenta evoluzione, mostra una significativa armonia integrativa tra aspetti produttivi, ambientali e culturali di una data area o regione”.
Tale concetto può estendersi anche ai paesaggi forestali, i quali nel nostro paese sono anch’essi legati alle dinamiche storiche e quindi sono il prodotto di pratiche tradizionali e forme di gestione che hanno modificato le condizioni di densità, struttura e composizione specifica tipiche delle formazioni naturali.
In conseguenza di quanto sopra, i criteri di selezione dei paesaggi storici tengono presente le caratteristiche di storicità del paesaggio associati alla permanenza di pratiche tradizionali che li determinano, impiegando i concetti di “significatività” , “integrità” e “vulnerabilità” per valutare le loro caratteristiche in merito all’inclusione nel registro.
Trattandosi di paesaggi strettamente legati alle attività agricole, forestali e pastorali, per loro natura caratterizzate da una continua evoluzione, l’inclusione nel Registro prevede non solo l’accertamento delle caratteristiche sopra indicate, ma anche indicazioni relative agli indirizzi gestionali per la loro conservazione ed una valutazione del loro stato di integrità. 2


ATTIVITA’ CHE PRECEDONO LA CANDIDATURA.
Prima dell’invio della proposta formale redatta secondo i criteri indicati dettagliati di seguito, è richiesto l’invio di una scheda di segnalazione (allegato n.1) che possa essere preventivamente vagliata. Solo dopo la risposta positiva in merito alla segnalazione si potrà avviare la procedura di compilazione della proposta di candidatura.
La scheda dovrà contenere le seguenti informazioni:
a) Nome del paesaggio proposto
b) Ubicazione, estensione, comuni interessati
c) Stato attuale della proprietà fondiaria
d) Descrizione degli elementi di significatività del paesaggio storico
e) Descrizione delle pratiche tradizionali
f) Descrizione dell’integrità
g) Descrizione degli elementi di vulnerabilità
h) Documentazione fotografica

La scheda di segnalazione è di circa 6000 caratteri spazi inclusi (Word , carattere TNR 12)

ATTIVITÀ PRELIMINARI ALLA PRESENTAZIONE DELLA RICHIESTA DI RICONOSCIMENTO
1 - definizione di un comitato che organizzi la proposta (non appena l’ONP avrà vagliato positivamente la scheda di segnalazione)
2 – nomina di un coordinatore della proposta
3 – compilazione di una lista di supporter o stakelholders (imprese agricole, associazioni locali, istituzioni, ecc.); in questo contesto il ruolo degli imprenditori agricoli e delle aziende è fondamentale nella composizione della lista.

INDICAZIONI OPERATIVE PER LA REDAZIONE DELLA CANDIDATURA
Il dossier di candidatura deve contenere le informazioni ed i materiali di seguito elencati:
1 – Motivazioni di carattere generale.
Devono essere preliminarmente indicati i motivi per cui secondo i proponenti l’area merita di essere inserita nel registro nazionale dei paesaggi rurali storici.
2 – Identificazione dell’area oggetto della candidatura.
Devono essere precisati confini ed estensione dell’area definibile come paesaggio rurale storico. Oltre ad aree in cui il paesaggio assume esclusivamente le caratteristiche che stanno alla base della proposta di candidatura, è possibile inserire porzioni di territorio in cui esso è stato variamente modificato, in modo tale da costituire un’area dotata di omogeneità e contiguità territoriale. In ogni caso, però, la superficie occupata dal paesaggio rurale storico deve essere superiore al 50% dell’area totale proposta e devono essere descritte e individuate geograficamente le singole parti dell’area che esso occupa. A questo proposito vanno tenute presenti le indicazioni fornite per la classificazione della integrità.
3 – Descrizione della significatività. (Minimo 4-5 cartelle, formato word, times new roman 12).
Con il concetto di significatività, utilizzato per la selezione delle aree, non si è inteso riprendere integralmente quanto descritto dalla convenzione UNESCO, che prende a riferimento “l’eccezionale valore universale” dei siti proposti, con un’ampia casistica di elementi da considerare. Nel caso del registro nazionale del paesaggio rurale storico sarà considerato il loro valore a livello nazionale, anche se l’importanza di alcuni dei paesaggi rilevati sicuramente trascende i confini nazionali assumendo un valore universale.
La significatività storica in generale dovrà essere definita con riferimento a:
- assetto insediativo e infrastrutturale (rete viaria, rete idraulica e irrigua, abitazioni sparse e centri abitati, organizzazione spaziale dell’attività agricola)
- sistemazioni idraulico-agrarie e forma e dimensione degli appezzamenti
- assetto vegetazionale, colture praticate, forme di allevamento.

La significatività sarà stabilita in base alla possibilità di ricondurre ad un’epoca storica sufficientemente definita gli elementi richiamati. Ciò non vuol dire individuare l’epoca precisa in cui un paesaggio storico è stato realizzato, ma solo poter stabilire che le sue caratteristiche sono riconducibili a quelle che aveva l’agricoltura in quel territorio anteriormente a una certa data. Va anche considerato che il paesaggio sarà in ogni caso il risultato del sovrapporsi di interventi attuati in vari momenti storici e quindi si potrà nella maggior parte dei casi far riferimento ad elementi riconducibili a momenti diversi della storia di un territorio e delle comunità che in esso si sono insediate.

Nella candidatura dovranno essere chiaramente posti in evidenza quali siano gli elementi di significatività storica del paesaggio e dovranno altresì essere citate le fonti che consentono di attestarla.
Alla candidatura dovrà essere allegata una lista di pubblicazioni, opere artistiche, o altra documentazione che testimonia la storia dell’area e la sua importanza.
La significatività storica potrà essere attestata:
- da documenti storici, archivistici, cartografici e iconografici che riguardano direttamente il paesaggio considerato;
- dalla similarità a paesaggi individuabili in documenti storici, archivistici, cartografici e iconografici relativi ad altri territori;
- dalla memoria e dalla tradizione locale;
- dalla presenza di colture, varietà, specie e razze animali riconducibili a quelle del passato.

La significatività si riferisce all’insieme dei “valori” espressi dal paesaggio, ma può essere ricondotta a tre concetti fondamentali:
 persistenza
 unicità
 integrità

Persistenza
La persistenza riguarda la possibilità di individuare nel paesaggio contemporaneo assetti paesaggistici riconducibili ad epoche precedenti, con ordinamenti colturali caratterizzati da una presenza continua e forti legami con i sistemi sociali ed economici locali che li hanno prodotti. Nella proposta di candidatura dovrà essere posta in evidenza la persistenza storica sia dell’assetto insediativo sia delle forme paesaggio rurale . Per la candidatura rivestono comunque maggiore rilevanza gli ordinamenti colturali e la struttura del paesaggio rurale rispetto agli elementi insediativi.
Unicità
L’unicità non è un requisito obbligatorio per l’iscrizione nel Registro che ha soprattutto un carattere inventariale, ma aggiunge valore alla significatività del paesaggio. L’unicità dovrà essere indicata dai proponenti facendo riferimento al contesto storico e territoriale ove ricade un certo paesaggio e potrà essere relativa alla presenza di singoli elementi (le colture promiscue, esempi di bonifiche antiche, sistemazioni idrauliche ecc.) o alla compresenza di tutti gli elementi di un sistema agrario del passato o al mosaico paesaggistico. Potrà essere giustificata anche proponendo una valutazione comparativa con altri paesaggi dello stesso tipo.


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