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ENVIRONMENT AND OLD LANDSCAPE

BENVENUTI NEL BLOG DI TERREALTE.ORG DEDICATO AL PAESAGGIO - QUI TROVERETE UNA RACCOLTA DI FOTO SUL PAESAGGIO ITALIANO ANTICO (ARCHEOLOGIA DEL PAESAGGIO E BOTANICA) IN PARTICOLARE SULLE VITI MARITATE (OLD LANDSCAPE )

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SERVIO: lucus est arborum multitudo cum religione, nemo composita multitudo arborum, silva diffusa et inculta



giovedì 22 aprile 2010

LA RIFLESSIONE ODIERNA



LIMITI, TERMINI : LIMES E ROTTURA DEL LEGAME SACRALE COL TERRITORIO




IL CONFLITTO TRA LOCALISMO ED IDENTITA’ GLOBALE E’ UN ASPETTO RILEVANTE INSITO NELLA STORIA (TRAMA) DELL’ENEIDE DI VIRGILIO.



L’ULTIMO GESTO DI TURNO, RE ITALICO, E’ SOLLEVARE CON FORZA SOVRUMANA UNA PIETRA CONFINARIA COME ARMA CONTRO ENEA, INVASORE E STRAMAZZARE, PERALTRO SENZA COLPIRLO.
DICE VIRGILIO : “SAXUM ANTIQUUM………… LIMES AGRO POSITUS LITEM UT DISCERNERET ARVIS “ ( ENEIDE – XII – 896-903 ).


MA TURNO DOVREBBE SAPERE CHE LA PIETRA DI CONFINE E’ SACRA, DIFENDE LA PROPRIETA’ E L’ORDINE TRADIZIONALE SECONDO LA DOTTRINA SEGRETA ARUSPICINA, I LIBRI ARUSPICINI, SIBILLINI E VIA ELENCANDO.


D’ALTRA PARTE I TROIANI AVEVANO SRADICATO UN ALBERO SACRO A FAUNO “ ………..NULLO DISCRIMINE……….” (ENEIDE . XII 766-772).


SEMBRA QUASI CHE UNA VIOLAZIONE DELL’ORDINE PRECOSTITUITO, SACRALE, DIVINO,TROVI RAGIONE E CONCATENAZIONE NELL’ALTRA.


COSA RENDE VITTORIOSO ENEA? COSA PERDE TURNO? NON SOLO E NON TANTO LA PROTEZIONE DIVINA.: E’ LA ROTTURA DI UN LEGAME SACRALE CHE METTE IN MOTO PROCESSI CAUSALI AD ESITO CASUALE.


“ LA ROTTURA DEL LEGAME SACRALE FRA POPOLO E TERRITORIO SPINGE RE ED EROI ALL’AVVENTURA……. “ BOCCHI G., CERUTI M. , ORIGINI DI STORIE , FELTRINELLI, 1993 , P. 64



tutto si lega nel nostro viaggio: boschi sacri, e fratres arvales, gromatici veteres e libri hauruspicini, centuriazioni e pomerii, proprieta' collettive e sacrali, PAESAGGIO A CAMPI APERTI E VITI MARITATE..........

LA “CONSECRATIO” O “DICATIO” DI UN BOSCO O UN TERRENO-RADURA AD UNA DIVINITA’, L’APPOSIZIONE DI CONFINI E/O LA CENTURIAZIONE DIVENGONO COSI’ UN “CHARTER MYTH” , (charter myths validate the social practices of the societies which produced the myths ) SE, COME NELLA TAVOLA DI BEVAGNA O NEL BOSCO DI MONTELUCO VENGONO ESPLICITATI IN UNA LEX E DIVENGONO MITO DI FONDAZIONE, L’INVENZIONE DI UN PASSATO, UNA SORTA DI DIPLOMAZIA GENEALOGICA CHE PERMETTE , LEGITTIMAMENTE, DI ESCLUDERE DALL’USO E DALL’ABUSO CHI NON E’ RE (PRIMA DEL REGIFUGIUM), CHI NON E’ PROPRIETARIO, CHI E’ STRANIERO (FORESTA , FORESTIERO) COME NEL RACCONTO DI STRABONE SUL BOSCO NEMORENSE SACRO A DIANA ED INDAGATO DA FRAZER (RAMO D’ORO).

PER UN APPROFONDIMENTO SULLA DICHIARAZIONE DI SACERTAS DEL SINGOLO:

CANTARELLA E., I SUPPLIZI CAPITALI,FELTRINELLI, MILANO, 2011



LA LEX LUCI SPOLETINA - III SEC. A.C. TESTO DI S. QUIRICO (FRA BEVAGNA E CASTEL RITALDI - SPOLETO , PG)

ECCO IL TESTO E LA SUA  APPROSSIMATIVA TRADUZIONE:

" Honce Loucom ne qus violatod neque exvehito neq. Exferto quod loucu siet neque cedito nesei quo die res de anua fiet eod die quod rei dinai caviat sine dolo cedetod sei quis violasit love bov piaclum datod seisquis scies violasit dolo nalival iovei bovid plachi datod et a CCC moltai suntod eius piacli moltaique diactor cexator eit"

Nessuno violi questo bosco, ne porti via in qualsiasi modo quello che al bosco appartiene, ne si tagli se non nel giorno in cui si faccia l’annuo sacrificio; solo in quel giorno, e perché si faccia senza inganno e per le necessità del sacrificio, sarà lecito tagliare. Se qualcuno trasgredirà dovrà offrire un sacrificio espiatorio con un bue. Chi trasgredirà scientemente e con cattiva intenzione dovrà offrire a Giove il sacrificio espiatorio con un bue e verrà multato con trecento assi . Sarà compito del dicator controllare l’offerta del sacrificio e riscuotere la multa.

mercoledì 21 aprile 2010

VITI MARITATE

VITE MARITATA E BOSCHI SACRI, INTRODUZIONE QUALCHE SPIEGAZIONE E' DOVUTA

LA VITE MARITATA , DI CUI VEDRETE DELLE IMMAGINI IN QUESTO BLOG, E' UNA PRATICA AGRICOLA, UNA SISTEMAZIONE AGRARIA ARCAICA, ANTICHISSIMA, D'ORIGINE REMOTA E IN PARTE IGNOTA EPPUR PERSISTENTE , CONSISTENTE NELL' UNIRE UNA PIANTA DI VITE AD ALBERI DI ALTO FUSTO (SOSTEGNO VIVO).
LA PRIMA VOLTA CHE NE HO PRESO COGNIZIONE E' STATO NEL FONDAMENTALE SAGGIO "STORIA DEL PAESAGGIO AGRARIO IN ITALIA" DI EMILIO SERENI.
UN LIBRO CHE TUTTI DOVREBBERO LEGGERE SE INTERESSATI ALLA STORIA ED ALLA FORMAZIONE DEL PAESAGGIO - ANCHE NON AGRARIO.
CIO' CHE PIU' INQUIETA ED AFFASCINA NELLA VITE MARITATA E' PROPRIO LA PERSISTENZA.
OSTNATAMENTE, CAPARBIAMENTE QUALCUNO, MAGARI UN CONTADINO PIU' ANZIANO E GUARDATO CON SUFFICIENZA DAI GIOVANI, CONTINUA AD ALLEVARE LA VITE COME SECOLI FA.
LA PRATICA SAREBBE ARRIVATA IN ITALIA (ENOTRIA) CON GLI ETRUSCHI E, PER QUESTO, VE NE SAREBBERO ANCORA TRACCE IN ZONE COME LA CAMPANIA, LA TOSCANA, L'UMBRIA, L'EMILIA E LA LOMBARDIA.
GLI ANTICHI GRECI, INVECE , AVREBBERO PREFERITO LA PRATICA DELLA COLTIVAZIONE AD ALBERELLO DELLA VITE (BASSA, ALTA E CON LE SUE DERIVAZIONI MODERNE CON SOSTEGNO MORTO - PALO- ).
POICHE' LA PRATICA AGRARIA IN PAROLA S'ISPIRA A DELLE RAGIONI CLIMATICHE, PEDOCLIMATICHE, DI SOSTENTAMENTO DEGLI ANIMALI ( E' POLIFUNZIONALE) INSOMMA A DEI MOVENTI PRATICI, NON RELIGIOSI O SIMBOLICI, NON DOVREBBE ESSERE PRESENTE IN ZONE LONTANE DALL'INFLUENZA ETRUSCA E NON AVENTI LE CARATTERISTICHE NECESSARIE.
EPPURE LA SI OSSERVA ANCHE IN ALTRE ZONE. NE HO FOTOGRAFATA UNA NELLA PIANA DELL'ATERNO, VICINO AMITERNUM , A PRETURO, L'AQUILA.
POICHE' IN DEFINITIVA CON LA VITE MARITATA SIAMO DI FRONTE AD UN RELITTO ARCHEOBOTANICO, UNA SOPRAVVIVENZA RARA,  MI PREFIGGO DI DOCUMENTARNE L'ESISTENZA E LA PERSISTENZA DOVUNQUE SI POSSA ACCOMPAGNANDO  QUESTA CATALOGAZIONE CON UNA RIFLESSIONE SULLA PERSISTENZA DEL PAESAGGIO IN GENERE E SULL'ARCHEOLOGIA DEL PAESAGGIO. PARLEREMO DI CENTURIAZIONI E PRATICHE AGRICOLE, DI VINO E DIVINITA', DI BOSCHI SACRI E PAESAGGI A CAMPI APERTI. UN LUNGO VIAGGIO CI ASPETTA

RICCARDO CONTI

SE AVETE FOTO DA INVIARE O LUOGHI DA SEGNALARE INVIATE UNA POSTA ELETTRONICA A : r.conti@infinito.it

martedì 20 aprile 2010

LA PROFEZIA DELLA NINFA VACU-VEGOIA - ANTICA TESTIMONIANZA DELLA RELIGIOSITA' ETRUSCA E POI ROMANA INERENTE IL LIMITE, TERMINE

Estratto del Libro di Vegoia, ad Arunte Veltimno. (Arunte era il re di Chiusi):

"Sappi che il mare è stato separato dal cielo. Ora, quando Giove ebbe rivendicato la terra dell'Etruria, stabilì e ordinò che le pianure fossero misurate e i campi delimitati. Conoscendo l'umana avarizia e le passioni che la terra suscita, volle che tutto fosse delimitato da confini. Questi confini, quando qualcuno, un giorno, mosso dall'avarizia dell'VIII che finisce, disprezzerà i beni che gli sono stati concessi e desidererà quelli altrui, gli uomini, con manovre dolose, li violeranno, li intaccheranno o li sposteranno. Ma chi li avrà intaccati o spostati per estendere le sue proprietà e diminuire quelle altrui sarà, per questo delitto, condannato dagli dei. Se sono schiavi cadranno in una schiavitù peggiore. Ma se vi è complicità del padrone, ben presto la casa di quest'ultimo sarà estirpata, e la sua razza perirà per intero. Coloro che avranno spostato i confini saranno colpiti dalle peggiori malattie e dalle peggiori ferite, e afflitti nelle loro membra debilitate. Poi la terra sarà spesso scossa da tempeste e turbini che la faranno oscillare. I raccolti saranno frequentemente rovinati e abbattuti dalla pioggia e dalla grandine, periranno sotto la canicola, saranno distrutti dalla ruggine. Vi saranno numerosi dissensi tra il popolo. Sappi che simili castighi si produrranno quando avranno luogo tali delitti. Per questo non devi essere né in malafede né in parola fallace. Metti nel tuo cuore i nostri insegnamenti".



lunedì 19 aprile 2010

OVIDIO - METAMORFOSI - LIBRO VI - 353 E SS - NIOBE I CONTADINI DELLA LICIA PRIVATIZZAZIONE ACQUA CRONACA DI HEIDELBERG

" QUID PROHIBETIS AQUIS?
USUS COMMUNIS AQUARUM EST
NEC SOLEM PROPRIUM NATURA
NEC AERA FECIT NEC TENUES UNDAS"


TRAD. LIBERA: 
TUTTI HANNO DIRITTO ALL'ACQUA,LA NATURA NON HA FATTO DI PROPRIETA' PRIVATA NE' IL SOLE NE' L'ARIA E NEPPURE LA FLUIDA ACQUA E' A UN BENE PUBBLICO CHE MI SONO ACCOSTATA



OVIDIO IN IMMAGINE
DELLA CRONACA DI HEIDELBERG 1493



OVIDIO - METAMORFOSI - VIII 741 E SEGUENTI -ERISICTONE

" ERA UN TIPO CHE DISPREZZAVA LE DIVINITA' E NON BRUCIAVA MAI NULLA IN LORO ONORE SUGLI ALTARI.
SI DICE CHE ADDIRITTURA PROFANO' UN RECINTO SACRO A CERERE VIOLANDOVI CON LA SCURE UN ANTICO BOSCO
SI ERGEVA LI' UNA QUERCIA IMMENSA, SECOLARE, CHE ERA DA SOLA UNA FORESTA INTERA.
ERA TUTTA ADDOBBATA DI NASTRI, DI TAVOLETTE COMMEMORATIVE, DI GHIRLANDE A RICORDO DI VOTI ESAUDITI"


LA PUNIZIONE PER IL SACRILEGIO CHIESTA DALLE DRIADI E' LA FAME !!!

OVIDIO - METAMORFOSI - ORFEO - 100 ss

........ ET AMICTAE VITIBUS ULMI..........

E GLI OLMI AMMANTATI DI VITI







OLMO DI CAMPAGNOLA:ORMAI MORTO