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ENVIRONMENT AND OLD LANDSCAPE

BENVENUTI NEL BLOG DI TERREALTE.ORG DEDICATO AL PAESAGGIO - QUI TROVERETE UNA RACCOLTA DI FOTO SUL PAESAGGIO ITALIANO ANTICO (ARCHEOLOGIA DEL PAESAGGIO E BOTANICA) IN PARTICOLARE SULLE VITI MARITATE (OLD LANDSCAPE )

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lunedì 4 marzo 2024

MURATA GIGOTTI, COPPITO, L'AQUILA - UN'ALBERATA STRAORDINARIA A MURATA GIGOTTI

 


SIAMO A COPPITO UNA FRAZIONE DI AQUILA

CONVIENE ENTRARE DAL CANCELLO DI FRONTE AL CELEBRE RISTORANTE LE SALETTE

UN'ALBERATA MOLTO BELLA COSTITUITA DA ACERI

NON NE CONOSCO LA STORIA E' DA APPROFONDIRE




GLI ACERI SONO LEGATI FRA LORO SIN DALL'IMPIANTO
SIA IN LATITUDINE CHE IN LONGITUDINE
TANTO CHE ORA CRESCONO INSIEME E LE PIANTE SONO INSCINDIBILI





IL VIALE DOVEVA ESSERE L'ACCESSO  PRINCIPALE  MOLTO SCENOGRAFICHE ALLA VILLA / CASALE

DEI GIGOTTI, ORA IN RISTRUTTURAZIONE.

SIAMO DENTRO UN PARCO DI 8 ETTARI


DA UN BLOG TRAGGO LE SEGUENTI NOTIZIE:


"era un'antica tenuta agricola recintata risalente al XVI secolo (le cosiddette “terre chiuse”). Nel 1754 risulta di proprietà di don Pietro Ciavola, uno dei più grandi proprietari terrieri del circondario aquilano nel XVIII secolo, e passerà alla famiglia Gigotti verso la metà del 1800. La Murata era annessa al Palazzo di don Pietro (situato di fronte all'ingresso del Parco su via Ciavola allora inesistente). Il  Casale e ospitava la stalla per i buoi , la stalla per i cavalli da sella e da carrozza, il pagliaio, la ferreria per la manutenzione degli attrezzi, la colombaia, i granai, la cantina, la neviera,“l'ara” selciata per trebbiare e battere i cereali, “l'asca” per pigiare l'uva e un torchio (ancora esistente) con vite in legno e trave ricavata da un unico tronco lungo 8 mt e diametro di 190 cm. Fino a quarant'anni fa la Murata era coltivata, soprattutto a frumento e vigneto.
Gli antichi proprietari, inoltre, per sopportare meglio la canicola, realizzarono un'area ricreativa, panoramica e fresca mettendo a dimora specie arboree sempreverdi, principalmente pino nero, pino silvestre e cedro. Nella zona sommitale, infatti, posta a sud-ovest, si estende un boschetto di conifere di circa due ettari. La scelta di piante sempreverdi, non autoctone, si prestava allo scopo meglio delle specie arboree autoctone caducifoglie quali la roverella, l’olmo e l’orniello. Una particolarità dell’area è rappresentata da un percorso antico alberato di aceri campestri, ora secolari, che dal Casale, attraverso una “galleria verde”, si conclude a sud con un'esedra a ridosso di un altro ingresso ora murato. La galleria,
realizzata con “innesti per approssimazione” tra i rami delle piante, è un esempio notevole di arte topiaria. Il persorso antico, carrozzabile, si dirama verso ovest e conduce sulla radura all’interno del boschetto ". 

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