RICEVIAMO DALL'ASSOCIAZIONE GRANDI PATRIARCHI
E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO
LEGGETE LA STORIA CHE STA DIETRO QUESTO EVENTO
GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA 2022
LA NUOVA PIANTA DI MELO DI FONDO
Il 22 aprile prossimo rinascerà la pianta di melo centenaria più
vecchia d’Italia, grazie al salvataggio realizzato dall’associazione Patriarchi
della Natura in Italia
Questo evento speciale
dimostra come un gesto d’amore può vincere anche la morte
La storia che ci lega al melo di
Fondo inizia nel 2011 quando una delegazione dell’associazione Patriarchi della
Natura ha partecipato nel mese di ottobre a Pomaria, una manifestazione che si
tiene ogni anno in Val di Non per celebrare uno tra i frutti più coltivati nel
mondo: la mela.
In quella occasione abbiamo avuto
modo di ammirare una bella mostra pomologica che esponeva centinaia di vecchie
varietà locali e conoscere le caratteristiche dei vari frutti. In quella occasione
era stato presentato al pubblico un progetto denominato “Camminalberi” che
permetteva la visita ad alcuni patriarchi arborei più vecchi di tutta la valle
e tra questi c’era appunto il melo di Fondo, il più vecchio d’Italia che fino
al 2013 cresceva nei campi destinati a foraggio a confine tra il comune di
Fondo e Sarnonico.
Già in quella occasione ci
eravamo accorti che questo patriarca centenario era avviato verso la fine dei
suoi giorni; infatti presentava parte della chioma ormai disseccata e la
vegetazione estiva era cresciuta di pochi centimetri.
La maestosità di questo melo ci
aveva colpito, soprattutto in ragione del fatto che questa specie non è molto
longeva e difficilmente supera il secolo di vita; inoltre era anche un’antica
varietà locale che prendeva il nome dal comune di Fondo, infatti si chiamava
‘Rosa di Fondo’ di taglia più piccola delle solite mele rosa, ma di sapore
eccezionale. La pianta, dotata di grande rusticità. non veniva mai trattata e
nonostante ciò produceva ogni anno grandi quantità di frutti dalla buccia verde
brillante con la faccia rossa esposta al sole. Il mese di ottobre non è certo
ideale per raccogliere le marze destinate agli innesti, infatti il mese ideale
è marzo come dice il nome, ma adottando particolare attenzione siamo riusciti a
conservare i piccoli rametti dovuti al lentissimo accrescimento fino alla
primavera successiva per poter realizzare gli innesti con una tecnica particolare
ed il risultato è stato positivo. Abbiamo così ricavato alcuni gemelli che
abbiamo conservato nella nostra banca genetica e uno di questi lo abbiamo messo
a dimora presso il Giardino dei Patriarchi d’Italia a villa dei Quintili di
Roma dove oggi produce già i frutti. Durante l’estate scorsa abbiamo avuto l’occasione di andare in
Trentino per raccogliere materiale genetico di alcuni patriarchi a rischio di
estinzione e abbiamo incontrato Alberto Larcher che, insieme con il signor
Rodolfo, aveva progettato l’itinerario “Camminalberi” e parlando di patriarchi
abbiamo ipotizzato di mettere a dimora nello stesso punto il gemello del Melo
di Fondo. Non è stato difficile convincere il proprietario che ha subito accettato
la nostra proposta e così abbiamo deciso pure la data: il prossimo 22 aprile,
giornata mondiale della terra, alle ore 15, alla presenza di rappresentanti
dell’Amministrazione locale, insieme ai tanti cittadini della Val di Non e
amanti della natura coscienti che “ la
natura ama nascondersi, per ridonarsi ogni anno, per tutti gli anni”.
Un evento importante per ricordare a
tutte le generazioni il rispetto per il nostro unico pianeta. Sono invitati
anche i media della comunicazione,
proprio per l’ unicità dell’evento e per
favorire la sensibilizzazione della
comunità degli abitanti la ‘nostra’ terra.
“Questa esperienza
particolare vuole essere la prova
concreta di quanto l’umanità può fare
per salvare e mantenere la biodiversità che è la prima fra le ricchezze del
nostro pianeta. Questo esempio di salvataggio di un’antica varietà locale
dovrebbe essere preso come modello anche da altri paesi che stanno perdendo la
loro biodiversità.
Sergio Guidi presidente
dell’associazione Patriarchi della Natura in Italia
info@patriarchinatura.it
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