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ENVIRONMENT AND OLD LANDSCAPE

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giovedì 9 luglio 2015

SPECIE PROGENITRICI ANCESTRALI - BETI PIOTTO - BIODIVERSITA'






FLORA GRECA BOODLEYANA
LAVANDA CRETA



specie progenitrici ancestrali delle specie coltivate

BIODIVERSITA’
NOTA INVIATA DA BETI PIOTTO  IN MATERIA DI
TUTELA DEI PARENTI SELVATICI DELLE SPECIE COLTIVATE

.........

In passato ho fatto parte di gruppi di lavoro degli Stati Generali (gruppo Sviluppo delle filiere agricole di qualità ecologica) e mi dispiace aver perso quest'occasione (sinceramente non sapevo che si stava lavorando al Manifesto per l'agroalimentare).  Ho sentito con interesse la descrizione del Manifesto, anche perchè sono un'agronoma.  Sintetizzo: breve, chiaro, diretto.  Mi è piaciuto.

Non ho potuto però trascurare lo stimolo che mi hanno provocato le parole della Prof. Claudia Sorlini sulle specie progenitrici ancestrali delle specie coltivate.

Noi siamo ciò che siamo e viviamo come viviamo perchè 10.000 anni fa nella Mezza Luna Fertile alcune donne hanno dato vita all'agricoltura e alcuni uomini, come continuità naturale alle attività di caccia (che iniziava a scarseggiare), addomesticarono determinati animali.  Vita sedentaria, abbondanza relativa di cibo, esplosione demografica, costituzione di città, costruzione di macchine agrarie poco trasportabili, creazione di classi sociali per la gestione di persone e risorse e, per concludere in bellezza, nascita di conflitti bellici organizzati.  Questo eravamo e, seppur con evoluzioni sostanziali, questo siamo a conseguenza dell'agricoltura. Nel bene e nel male.
Ora l'addomesticazione delle piante, che ha comportato continue e severe selezioni, ha portato gradualmente ad un impoverimento della variabilità genetica delle specie coltivate che le ha rese più produttive ma spesso vulnerabili ad avversità di vario tipo.  I fornitori di geni di resistenza a malattie, di adattabilità ai cambiamenti climatici, di tolleranza a siccità, salinità, innondazioni ecc. sono propi i parenti selvatici delle specie coltivate.  Quelli cioè che si sono evoluti autonomamente e sono "campati"  senza cure e aiuti e, comunque (o perciò!) sono arrivati a oggi robusti ed in salute con elevatissima adattabilità dovuta alla loro variabilità.
Questo concetto non è intuitivo ed è perciò poco sentito dal pubblico.  Spesso, e non a caso,  i parenti selvatici condividono le stesse aree delle specie coltivate ma poichè somigliano a "erbacce" vengono eliminati; altri parenti selvatici hanno un valore alimentare di per se e quindi vengono raccolti in modo eccessivo.   Per mille motivi lunghi da citare questi  serbatoi viventi di diversità genetica sono in molti casi pesantamente  minacciati.  Per fare un esempio banale, i parenti selvatici della famiglia dei cavoli sono adorati da pecore e capre che, nel mangiarli, non si pongono ovviamente il problema....
Un'azione di ricognizione ed identificazione, scientificamente solida, è iniziata in Italia ma occorre una tutela seria ed un'informazione al grande pubblico che è ormai generalmente capace di recepire ciò che serve alla propria sopravvivenza.

-- 
Beti Piotto 
ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
Dipartimento Difesa della Natura NAT BIO  www.isprambiente.it
Via Brancati 60    00144 Roma   Tel 06 50074596  Fax  06 50074618
beti.piotto@isprambiente.it

TEOSINTE: PROGENITORE SELVATICO DEL MAIS






IL FREGIO DI GIOVANNI DA UDINE ALLA FARNESINA CON LE PANNOCCHIE DI MAIS



VEDI FILMATO










LA NOTIZIA 



Disertación de Beti Piotto sobre «La domesticación de las plantas y animales: desde el neolítico una revolución pacífica para una vida más fácil»

El pasado jueves 18 de febrero, la ingeniera agrónoma Beti Piotto, participó al encuentro literario y científico denominado «La domesticación de las plantas y animales: desde el neolítico una revolución pacífica para una vida más fácil» en el Instituto Superior para la Protección Ambiental (ISPRA) de la ciudad de Roma.
Las especies cultivadas, así como las conocemos actualmente, con características útiles y apreciadas como por ejemplo elevada productividad o buen sabor, son el producto de un proceso de domesticación de plantas espontáneas iniciado independientemente en varios puntos del planeta en un período que va desde 12.000 a 3.000 años atrás. Si bien con técnicas diferentes respecto al pasado, la domesticación puede ser considerada como una actividad aún vigente en cuanto el mejoramiento genético de plantas y animales es la fase conclusiva de la domesticación.
La domesticación de plantas y animales, que ha establecido el nacimiento de la agricultura y una vida sedentaria, ha sido la transición cultural, social y tecnológica más importante de la historia de la humanidad porque de ella nace, para bien y para mal, nuestro actual esquema social y estilo de vida.
Esta epopeya fascinante del camino del hombre ha inspirado el libro para chicos Terra tra le mani, de Cristiana Pezzetta con ilustraciones de Gioia Marchegiani, que ha sido presentado durante el encuentro. La ingeniera agrónoma Beti Piotto ha disertado sobre la decisiva influencia de la agricultura para la definición de la vida actual.
La presencia de un público muy heterogéneo constituido por investigadores, operadores en áreas protegidas, artistas gráficos, animadores infantiles, traductores en el campo de la arqueología, maestras, expertos en nutrición, profesores universitarios y un grupo de 20 alumnos de quinto grado ha permitido una interacción muy vivaz y estimulante. De este modo se demuestra que aún los temas más delicados y decisivos se pueden compartir y discutir con todos en modo simple, accesible y divertido.



www.youtube.com/watch?v=UkxZ66ttNSc






BETI PIOTTO

 BETI PIOTTO

LA GENZIANA
DI BETI PIOTTO

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