DUE ANNI FA RICEVETTI DA SERGIO GUIDI QUATTRO BARBATELLE DI AGLIANICO PROVENIENTI DA TAURASI DA SABATO IORIO (SU CUI CFR. IL POST RELATIVO IN QUESTO BLOG).
SONO STATE TUTTE PIANTATE CON SUCCESSO IN AGRO DI TERRACINA. DUE LE HO TENUTE IO STESSO IN ATTESA DI DECIDERNE LA DESTINAZIONE MA
UNA DELLE QUATTRO FRUTTIFICA DELL'OTTIMA UVA DA VINO.
GUARDATELA.
L'AGRICOLTORE CUSTODE (CHE IN QUESTO CASO E' UNA DONNA DI GRANDE SAPIENZA E CULTURA VENENDO DA UNA FAMIGLIA DI AGRICOLTORI LOCALI, FIGLIA DI ALVIDIO) MI ASSICURA CHE E' ASSOLUTAMENTE IMMUNE DA PARASSITI E MALATTIE E CRESCE BENE SENZA GRANDI CURE
BREVI NOTE DA
WIKIPEDIA E SVINANDO
È un
vitigno antico, probabilmente originario della Grecia e introdotto in Italia intorno al VII-VI secolo
a.C. Una delle tante testimonianze della sua lunga storia è il ritrovamento dei
resti di un torchio romano nella zona di Rionero
in Vulture, provincia
di Potenza. Non ci sono certezze sulle origini del nome, che
potrebbero risalire all'antica città di Elea(Eleanico), sulla costa tirrenica della Campania, o essere
più semplicemente una storpiatura della parola Ellenico. Testimonianze storico-letterarie sulla presenza
di questo vitigno si trovano in Orazio, che cantò le qualità della sua terra natia Venosa e del suo ottimo vino. Secondo altri, il nome
originario non deriva da Elleanico o Ellenico che poi divenne Aglianico durante la
dominazione aragonese nel corso del XV secolo, a causa della doppia l pronunciata gli nell'uso fonetico spagnolo ma bensì
dal suffisso "anicus" che in latino sta ad indicare appartenenza a
qualcosa e dal termine "llano" che in spagnolo significa pianura,
sicché aglianico non è altro che il vino della pianura, all'epoca romana vino
di non qualità e quindi definito latino.
CARATTERISTICHE
L’aglianico
è un vitigno a bacca rossa diffuso in Italia meridionale, in particolare in
Campania e Basilicata.
Ha
molti sinonimi, tra cui gnanico, ellenico, aglianica, presella, ellanico,
agliano, olivella di San Cosmo, aglianico di Zerpoluso, uva di Castellaneta,
agnanico di Castellaneta.
La
foglia è medio-piccola, di forma pentagonale e colore verde scuro.
Il
grappolo è di forma cilindrica o conica, di dimensioni medie, piuttosto
compatto.
L’acino
è di dimensioni medio-piccole, di forma sferica e colore blu-nero.
Il
vitigno aglianico si adatta piuttosto bene, anche se preferisce i terreni
collinari vulcanici, argillosi e calcarei. E’ particolarmente sensibile alla
siccità e alla peronospora, ma sopporta bene il freddo.
Il
vino che si ottiene dal vitigno aglianico è di colore rosso rubino,
caratterizzato da intensi profumi fruttati e floreali che virano verso
sfumature speziate e più complesse con l’invecchiamento. In bocca è asciutto,
pieno, corposo e strutturato, e si abbina ottimamente ai piatti importanti,
arrosti, brasati e formaggi stagionati.
L’aglianico
è un vitigno in grado di originare vini di grande complessità ed eleganza. I
due esempi di maggior qualità sono il Taurasi, prodotto in Campania, e
l’Aglianico del Vulture, prodotto invece in Basilicata. Per la loro finezza e
struttura sono vini che spesso vengono definiti “Barolo del Sud”